27.9.08
6:20 PM
Per il vuoto e con esso
Mi ricordo a baciare il suolo
di una stanza in penombra,
era vecchia e nello stesso tempo nuova,
illuminata da lampade e per ogni lume
uno scialle... tante ombre quanti i miei anni.
Un campanello oggi, per aprire una porta sempre chiusa,
ed il silenzio cocente di una nuova delusione:
il ricordo di quella stanza già svanito.
Il pensiero della tua ombra...
i pensieri stanchi in tutto questo arrovellarsi in silenzio,
la stanchezza del mio stomaco vuoto,
delle mie mani vuote, così lunghe ed affilate.
Si perde un piccione nel vento della sera:
posteggio deserto, macchine e città
ancor più vuote.
Respiro a malapena. Tu ridi vicino ad una tavola.
C'è chi ti appoggerà una mano sulla spalla,
per tutte le tue solitudini.
Ed i miei amici sanno di cassetti chiusi, di parole
lasciate intorno ai vent'anni, di tristezze dolci.
Non so cosa farò adesso:
il domani non è mai stato così vago.
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