25.3.09
8:56 PM
Nevermore
A volte il camminare può portare a perderti, a lasciare cose scontate... come le macchine o... un sacchetto di plastica gonfiato dal vento.
Non c'è niente che vada male qui, in questo palazzo: solo un pugno fermo nello stomaco, che mi fa gemere.
Come spiegarti, Fratello che quello che ti ho dato... era come dipingere un bellissimo campo spazzato dal vento, che ora ti gonfiava la giacca, che ti faceva biascicare un qualcosa...
Ma è sempre stato tardi. Era inutile uscire di casa alle sei di pomeriggio. Vedi, mi ha portato ad altre sei del pomeriggio sempre uguali... e lì che cercavo i locali dove il vino scadente costasse davvero poco.
Quel liquore in alto nella credenza, capace di farti perdere il senno e poi la memoria.
Quei sigari raffinati che bruciavano gli occhi.
Arrivavano sempre le sei del pomeriggio di domenica, e poi più si andava avanti con le stagioni... più il sole, le giornate sempre più chiare e quei parchi che si riempivano di persone, famiglie coi bambini... coi panini...
Coi succhi di frutta.
Io ubriaca di vino. A terra. Un ginocchio lacerato.
Non ho più voglia di spiegarti niente adesso.
E' come se non avessi più forza di stare in piedi.
O come se ne avessi così tanta, da riuscire a farlo senza il tuo braccio.
Bene. Ed è tutto qui.
Etichette: Appunti nascosti