14.11.08
10:43 PM
L'intermezzo patetico di venerdì
Ho tagliato i capelli e non rispondo più ai messaggi.
Una notte alla settimana giro per le strade della mia città di provincia, perchè ho fame d'aria. Non ho voglia di ricordare e nemmeno voglia di cercare qualcosa.
Ho il preconcetto da sempre che quel qualcosa andrà a finire male.
Quindi è meglio, starsene così:
un gatto che respira forte,
mio padre che fuma l'ennesima sigaretta,
mia madre annoiata.
Ancora un pò di sogni, fra le piastrelle di un pavimento.
In questa casa, un venerdì di riposo.
Io, dormo da un pò.
Domani indosserò la mia camicia bianca, perfetta,
i miei pantaloni neri, e le mie scarpe intonate con la cintura.
In un negozio, vicino al paese che troppe sere mi ha visto ubriaca
o felice, o triste... forse semplicemente innamorata di qualcosa, qualcuno... un'idea.
Già, semplicemente un'idea.
Ma non sono triste.
Davvero, non lo sono.
Domani ho molto da fare, con la mia camicia ed il mio bel sorriso... piegare, pulire, dire buongiorno. Aspetterò la sera per uscire come quando avevo 16 anni.
Adesso rimango un pò in disparte, come in questa notte... a volte osservo. A volte semplicemente torno a casa per sognare, in pace, con questo gatto che mi sveglia ad ogni respiro. E l'odore in cantina delle sigarette...
Famiglie, case, questioni, denaro.
In alto una luna limpida, enorme.
Silenzio.
Il passato lo posso trovare solo, sui solchi del mio corpo, che dimagrisce, si fa bello, poi invecchia.
Negli occhi l'ombra di collinere nere prima dell'autunno.
Poi basta. Non c'è più niente.
Il resto sono odori. Lettere. Piccoli nomi d'uomini e di donne.

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